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Non solo l'indice di gradimento di Matteo Renzi ma il destino del suo governo sono appesi, al netto delle vittorie di Pirro sul piano politico-tattico, alla cosiddetta "crescita". Se non l'avrà presto, nel corso del 2015, le sorti del governo sono segnate, ed il renzismo andrà a farsi friggere.

[ 6 febbraio 2015]

Chiariamo subito un punto per poi riprendere il discorso.

 
Come insegnano la storia del capitalismo (vedi anche il "miracolo economico" italiano negli anni '50 del secolo scorso) si può avere "crescita" del Pil e parallela CRESCITA della miseria sociale di massa. Un'azienda può ad esempio aumentare il suo fatturato spremendo come limoni le maestranze, riducendo sia addetti che i salari. Ciò che crescerebbe sarebbero solo i profitti di chi detiene il capitale — profitti che poi, invece di essere investiti per allargare la base produttiva, potrebbero essere giocati nelle bische della finanza speculativa.
 
Non è quindi escluso, come insegnano i casi recenti di Spagna e Irlanda, che una strategia mercantilistica e liberista basata sul mix di austerità interna e aumento delle esportazioni produca un aumento del Pil.
 
E' esattamente questa la strategia tedesca che, di concerto, i burosauri europei ed i Quisling Monti e Letta hanno deciso di imporre al nostro Paese. 
 
Il governo Renzi, nella sostanza, non ha cambiato strada (vedi Jobs Act) visto che gli 80 euro messi in una tasca sono stati tolti dall'altra, a conferma che l'obbiettivo non è il rilancio di investimenti e consumi del mercato interno (tantomeno della keynesiana "domanda aggregata) ma sfondare sui mercati esteri, con una competitività fondata su bassi salari, l'aumento dello sfruttamento dei salariati e il sacrificio dei diritti —e qui si spiega lo scontro con la CGIL e la fronda interna al Pd.
 
Ma l'Italia conoscerà nel 2015 questa "crescita"?

 
Secondo le previsioni Centro Studi della Confindustria [vedi immagine a destra] avremo addirittura un balzo del 2,1% nel 2015 e addirittura del 2,5% nel 2016. L'Italia decollerebbe e Renzi avrebbe vinto la partita. 
 
Abbiamo il sospetto che queste previsioni, come quelle che ci han dato dal 2009 in poi, siano completamente sballate.
 
Lo diciamo noi? No, lo sostiene la Commissione europea in uno studio pubblicato proprio oggi. Ed il risultato è ben diverso da quello fornito dalla Confindustria.
– La Commissione europea ha confermato la stima sul Pil dell'Italia per quest'anno ad un misero + 0,6%.
– Quanto al mercato del lavoro il tasso di disoccupazione resterà al al 12,8%.
– Sul fronte dei prezzi per l'Italia la Commissione europea ha infatti ridotto la stima sull'indice dei prezzi al consumo per il 2015 dal +0,5% al -0,3% (nel 2014 l'indice dei prezzi stava al -0,2%).
– Sui conti pubblici italiani la Commissione prevede infatti che il deficit di bilancio quest'anno si attesti al 2,6% del Pil, in calo rispetto al 3% del 2014, mentre nel 2016 è stimato al 2%. 

 

 

Voi a chi credereste? Agli azzeccagarbugli della Confindustria che stampellano Renzi o alla Commissione europea? Noi alla seconda.
 

In soldoni: nel 2015, con un +0,6% (e staremo a vedere), l'economia italiana sarà ancora recessione reale e in deflazione, di qui l'aumento della disoccupazione, con l'inevitabile effetto di costringere chi ne ha bisogno a lavorare senza diritti per salari di fame. Ed il debito pubblico? Ma è ovvio che non scenderà.
 
Riprendo il filo del discorso e concludendolo: non sarà un anno rosa e fiori per nessuno di noi, ma nemmeno, se questo può consolarci, per Renzi ed il suo governo i quali, alle prese con la dura realtà, vacillerranno, fino forse, come si augurava Eugenio Scalfari e segnalavamo nell'agosto scorso, a lasciar posto alla troika.
 
Il "bello" deve ancora venire.
 

< Fonte:  http://sollevazione.blogspot.it/2015/02/balle-spaziali-proposito-delle.html >

< Il miglior commento, secondo la redazione: >

Anonimo scrive:

6 febbraio 2015 17:03

Ragazzi una volta per tutte: euro e mica euro, europa merkel germania spread etc. etc. NON SONO I PROBLEMI DELL'ITALIA! E se lo sono, in un'ipotetica classifica dei problemi reali, verrebbero ben oltre il decimo posto.
Il problema di questo paese sono i PARTITI! che controllano tutto, che rubano e mangiano, che assumono gente inutile che poi voterà per loro, che si riuniscono 10 volte al giorno nei comuni per prendere il gettone ma che poi non fanno una mazza! Non che fanno poco, non fanno proprio una cippa di nulla! Quelli che non riformano la giustizia perchè altrimenti sarebbero i primi ad andare dentro! Quelli che ti raccontano in tv che ci vogliono sacrifici ma che poi loro non si tagliano nemmeno le unghie! I forestali! La sanità campana e… devo andare avanti? E noi pecoroni crediamo che il problema sia l'euro….
RAGLIA RAGLIA POVERA ITAGLIA..

crying

 

 

 

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